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martedì 25 febbraio 2014

traduction assermentée

Chi arriva in un altro paese per studiare, lavorare, cercare uno stage, crearsi una nuova vita, ha spesso bisogno di presentare documenti di quel che faceva prima.

Nel 2011 sono diventata traduttrice giurata per il palazzo di Giustizia di Liegi e spesso mi son trovata a tradurre documenti per chi dall'Italia è venuto qua cercando lavoro.

Un traduttore giurato traduce tutti quei documenti di matrice legale che servono soprattutto negli uffici pubblici: certificati di nascita, di matrimonio, di laurea, di divorzio, attestazioni di studi, etc..

Per chi avesse bisogno non esitate a contattarmi, faccio italiano/francese e viceversa, nel caso in cui vi servisse una persona con un'altra combinazione linguistica vi metteró in contatto con chi potrà aiutarvi.

venerdì 21 febbraio 2014

SRPA Liège

http://www.srpa-liege.be/dossiers_consulter.php?code=visiteur&mois=00

Cambiamo argomento: la SRPA.

La Société Royale pour la protection des Animaux è il corrispettivo dei nostri canili. Da un paio di settimane sono sul loro sito ogni giorno, alla ricerca di un cane a cui poter cambiare la vita. Forse l'abbiam trovata, forse no.

Andiam a vederla tra un'ora. Cos'è la SRPA? Come ogni rifugio è composto da posti interni ed esterni, con zona per cani e gatti.

Ci sono volontari che vanno li tutte le mattine, una signora che fino a qualche anno fa si occupava dei gatti, che tutti sembran sempre dimenticarsi, e dalle 13.00 alle 17.0, ogni giorno, apre le porte per chi vuole venire a cercare un animale, o molto + spesso, a lasciare il suo. Come si fa? come si fa a lasciare il proprio cane, girare la schiena e andarsene?

Ci son stata un paio di mesi fa e la coppia davanti a me stava lasciando due cani in pessime condizioni dicendo che nn andavano d'accordo con i bambini, se avessi avuto lo spazio avrei preso il guinzaglio e dalle manacce della moglie e li avrei portati in un posto migliore. Non si puó peró fare tutto. Oggi son capitata sul sito, ancora.

Nel giro di un'ora c'eran 2 new entry, cani appena lasciati li, a cui avevan appena scattato una foto. Quella che andremo a vedere ora ha TRE MESI; suppongo sia stata presa a 2, ha fatto pipi e cacca ovunque, si son rotti e l'han piantata li.

Qui in Belgio non è come in Italia, dove è stato vietata la soppressione del cane se nessuno lo prende. qui si fa, si continua a fare. Lasciarli pertanto in canile NON è la soluzione per far loro avere un futuro migliore, non sempre.

Son capitata sul loro dossier di casi recuperati dai veterinari: http://www.srpa-liege.be/dossiers_consulter.php?code=visiteur&mois=00

Ah no, in Italia non è certo meglio. Ma l'evoluzione di un popolo si vede anche da come tratta i suoi animali. Sito de la SRPA Liège: http://www.srpa-liege.be/index.php

martedì 18 febbraio 2014

Partire è un pó morire


Edmond Haraucourt Partire è un pò morire Partire è un pò morire rispetto a ciò che si ama poiché lasciamo un pò di noi stessi in ogni luogo ad ogni istante. E' un dolore sottile e definitivo come l'ultimo verso di un poema... Partire è un pò morire rispetto a ciò che si ama. Si parte come per gioco prima del viaggio estremo e in ogni addio seminiamo un pò della nostra anima. Ho dato le dimissioni, dopo 2 anni nella stessa ditta. Che effetto fa? L'effetto di un tornado, più o meno! Abitudini che cambiano, colleghi che non vedi più,mansioni che cambiano, tutto si rivoluziona. Ti rendi conto che non fai più parte del cammino dell'azienda, che i progetti che depassano il 28/3 non ti riguardano più. Strano. Cosa faró? torneró a lavorare con il mercato italiano, dopo 3 anni :) Come funziona un licenziamento?La legge nel 2014 è cambiata: per chi è stato assunto meno di 5 anni fa, conta l'anzianità fin al 31/12/2013, nel mio caso che sia un anno di contratto o due, o tre, sono sempre 6 settimane di preavviso. Alle 6 settimane, dal 1/1/2014 si deve aggiungere una settimana ogni trimestre, cosicché mi son trovata con 7 settimane di preavviso, che negoziate son diventate 6. Ergo il 28/3 avró finito. In aggiunta, il preavviso non inizia più dal primo del mese successivo, ma direttamente dal lunedi successivo alla settimana di dimissioni. Le vacanze non prese mi saranno pagate e potró prenderle nell'altra ditta, non pagate questa volta. L'assicurazione pensione, stipulata dalla mia ditta resterà congelata fino a tarda età (chissà dove diavolo saró a 65anni) e un'altra inizierà con il nuovo lavoro. Nel caso in cui fossi stata licenziata le cose sarebbero state diverse; avrei dovuto prestare 3 mesi di preavviso, lavorare e solo alla fine del terzo mese avrei potuto andarmene, con buon'uscita e possibilità di iscrivermi allo chomage, la "disoccupazione".

mercoledì 12 febbraio 2014

Fare un CV in francese

Non me l'aspettavo, ma ricevo spesso le vostre mail, GRAZIE! mi sento utile, e mi fa un sacco piacere poter rispondere e dirvi cosa succede qua e come fare i primi passi, l'obiettivo del blog è stato raggiunto al 100% allora :)
Parlando con una ragazza che è ora in Australia e pensa seriamente di andarsene e venire in Belgio, mi son resa conto che potrei fare qualcosa di un pó più utile.
Chi viene qua per la prima volta spesso non sa da dove iniziare; potrebbe essere utile se aiutassi traducendo almeno in CV, perché sia più facile iniziare a cercare lavoro?
Fatemi sapere, via commenti o mail private :)

lunedì 10 febbraio 2014

Essere lontani

É proprio figo essere all'estero, sisi! parli sempre un'altra lingua, tutti ti fanno i complimenti per come parli bene, tutti che fanno commenti positivi sull'Italia ("ma com'è bello/ci son stata/ci andró/ho amici italiani/voi dite sempre "stronzo e vaffanculo"), scopri sempre cose nuove, il lavoro non manca, tutto ti sembra una vittoria senza precendenti, hai il privilegio di vivere l'emozione di tornare a casa e rivedere famiglia e amici e tutto sembra sempre una grande festa.
Poi peró ci sono i tanti lati negativi, e in primis metterei, senza sbagliarmi, il fatto che essere lontano ti fa perdere un sacco di begli eventi di amici e parenti, e per quelli non c'è niente che ripaghi, niente che ti faccia dire "si ma in fondo chissenefrega, ce ne sarà un altro", perché quando nasce il primo figlio della tua migliore amica non c'è modo di recuperare e dire, bon, ne farà un altro. Si, ne farà anche un altro, ma non sarà mai la stessa cosa. Un'altra amica che festeggia i 30 anni, i 30 anni sono una volta sola, non serve dirsi, sarà per l'anno prossimo. Tu in quelle foto non ci sei e non ci sarai mai.
Una laurea, una promozione, un addio al nubilato al quale non potrai esserci perché è giusto 2 settimane prima del matrimonio, e (non essendo zio paperone) bisogna scegliere a quale partecipare. Poco da dire, saró li al matrimonio, ma mi perderó la sua festa. Trovate il modo di convincermi che ce ne sarà un'altra..
E poi ci son gli eventi negativi: le morti, i funerali, le malattie, i licenziamenti, gli incidenti.
Certo, esserci non cambia la vita a nessuno, ma fa la differenza, a volte.
Doveva perció capitare: dopo 3 anni di vita all'estero capita che, colpa del ghiaccio, la mamma cada e si spacchi un polso. Niente di grave, poteva-essere-peggio, ma io non c'ero. non son un materassino, né Iron Man, né un medico, ma forse avrei potuto esser li e accompagnarla all'ospedale (nel mondo dei "se" si va lontani); avrei potuto avere un lavoro vicino, o forse no, accorrere subito, o magari lavorare lontano e non poter venire del tutto, avere un lavoro, o magari non averlo e non avere quindi la macchina per accompagnarla, o magari avere un fidanzato medico e occuparsi di tutto ancora più rapidamente senza lasciarla a aspettare in ospedale una mattinata intera. Avrei,se fossi, chissà..Essere lontani, imparo ora, è anche questo, sacrificare qualcosa per avere altro, resta da vedere se il gioco vale la candela..Per ora mi accontento di rappezzare la situazione andando a casa il prossimo week end, per rassicurare, me in primis, e dirmi che in fondo 860km passano in fretta, e magari, magari, per il prossimo bimbo di un'amica sapró addirittura passare all'ospedale il giorno dopo con un mazzo di fiori.

martedì 4 febbraio 2014

non lasciamo che gli altri ci rubino i NOSTRI sogni.

https://www.youtube.com/watch?v=g-jwWYX7Jlo

Questo video merita di essere visto solo per la carica che dá e per come fa battere il cuore.

Dei 6.19 minuti la frase che resta è che mai, per nessuna ragione bisognerebbe permettere che ci vengano strappati e rubati i sogni.

Perché il sogno non finisce finché non siam noi a deciderlo.

E mai come ora mi sembra che sia la nostra situazione,senza fare le vittime, ma razionalizzando.

Mai come ora ci è stata tolta la voglia di "crederci", e cosa c'è peggio di questo?

Non bisognerebbe MAI smettere di credere che si puó e si deve farcela, è una catena: se ce la faccio cambio me stessa e la mia vita, divento una persona migliore, divento la persona che voglio essere, cambio chi mi sta accanto, cambio il mio essere con gli altri e con me, cambio quello che andava cambiato e cambio il mondo.

Nessun cambiamento potrá mai iniziare, secondo me, in scala mondiale, se prima non parte da noi stessi.
Non voglio pensare che ad altri, fuori dal nostro paese, venga dato il diritto e la possibilità di creare un futuro su misura, che i sogni diventino realtà e che per noi questo non ci sia.
Non è possibile, non deve esserlo.
"We didn't know it was impossible, so we did it" cita qualcuno, e dovrebbe essere uno spunto per tutti.
Qualche giorno fa un articolo sul giornale riportava il testo scritto da un italiano in canada che in fondo ammetteva che sí, noi un italiani all'estero li prendiam un pó per il culo quelli che restano.

No, mai. Essere lontani non fa di noi persone migliori, piú coraggiose, piú sveglie, i campioni della vita. La nostra scelta, buona o meno, la paghiamo spesso, a volte ha risvolti positivi, altre volte no, ma mai potremo metterci un gradino sopra a chi è rimasto a casa, ANZI!

Non voglio smettere di informarmi, fare come i cordardi che cambian nazionalià e credon che l'erba del vicino sia sempre la più verde. Ovunque andremo resteremo italiani, e questo è il primo passo per cambiare.

Lasciamo da parte il nostro piccolo giardino, occupiamoci di quello che succede intorno a noi, a casa nostra, la vicina, il vicino, la famiglia accanto. Hanno da mangiare? Hanno bisogno di qualcosa? Magari conosciamo bene le lingue e il figlio del vicino ha bisogno di un aiuto per passare un colloquio.

Non lasciamo che sian gli altri a occuparsene, tendiamo una mano, son certa che il "nostro piccolo quotidiano" puó cambiare delle vite, o magari no, magari ne cambierà solo una.

Ma CAMBIERÁ.

Siam italiani, e lo siam tutti, all'estero o a casa, è ora di stringerci e darci una mano. Alle lamentele bisogna offrire soluzioni, alle lacrime fazzoletti, alle porte chiuse, i portoni, alle domande risposte.

Se non saremo noi i primi a cambiare la nostra mentalità nessuno lo farà per noi.

lunedì 3 febbraio 2014

c'è musica a Liegi!

A volte i nuovi posti ti fanno anche scoprire nuove persone, ed è cosi che io e @TheHardWired ci siam incontrati. Si puó arrivare da lontano, da storie e passati differenti, da contesti agli opposti, da abitudini diverse come il giorno e la notte, ma quando ci si trova a vivere, a un certo punto del cammino, la stessa quotidianità, si finisce per condividere molto più che un semplice posto di lavoro. Calo è un artista, musicista, compone canzoni da anni e ora, contattato da un'agenzia tedesca sta lanciando i suoi primi pezzi. A corredo della sua musica servivano "un paio di foto". Ho avuto il piacere di scattare qualche ritratto che mostra quel che io vedo di lui e in lui; un potenziale, una persona che puó arrivare dove vuole, un amico, una persona fragile, con un passato lungo e a volte difficile da raccontare, una persona che scopre ma non si lascia scoprire. Le foto non han la pretesa di raccontare una vita, ma son l'introduzione delle sue canzoni, un regalo fatto con il cuore :) Buona fortuna #TheHardWired!!