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sabato 26 luglio 2014

Dove stiamo andando?

Oggi mi trovo, dopo anni, su una freccia bianca, destinazione Milano centrale.  Per una volta ho tutto il tempo di godermi il panorama, ascoltare musica e leggere il giornale.
Ecco, mi chiedo se il punto del giornale non avrei potuto evitarlo.
Dopo aver chiuso l ultima pagina del corriere son stata presa dallo sconforto, come avrebbe potuto essere altrimenti?
Tralasciando le guerre, gli odi, gli aerei che si disintegrano e il resto delle miserie umane, mi son trovata a leggere delle nostre miserie nazionali e due articoli diametralmente opposti mi hanno colpito: il tar ha impedito al politecnico di Milano di organizzare corsi solo in inglese per il prossimo anno accademico, il bike sharing sarà probabilmente soppresso per i troppi e ripetuti atti di vandalismo (leggi:fottono le ruote alle bici).
Niente di nuovo sul fronte italiano, vero? Carne trita e ritrita, che non ci stupisce neanche più.  Perché?
Perché lo liquidi amo dicendo che siam in Italia, che ti aspetti?", chi c'è l ha insegnato a svilirci così? Perché ciascuno di noi non si ferma, chiedendosi cosa può fare lui per il suo paese e non sempre il contrario?
So che c é gente la fuori che lo vuole cambiare il paese, poi ci son quelli a cui non frega niente e continuan a fare i furbetti nelle file, a parcheggiare in seconda fila, a rubare le ruote delle bici, a non voler parlare altro che italiano, a dire che noi siamo i migliori al mondo, c abbiamo mica bisogno di imparare de quei beceri tedeschi/inglesi/francesi punzoni, poi ci son quelli che partono, come me, che supportano sempre il loro paese, parlandone con orgoglio, ma che una volta tornati a casa non san più da che parte iniziare.
Ho bisogno di credere e di sapere che ci son degli illuminati in questo decadimento italiano, che non si lasciano affondare dal globale pessimismo cosmico, ma ogni giorno pensano a cosa si può fare per rimettere in carreggiata il nostro amato stivale.

lunedì 7 luglio 2014

New York




















Non è un segreto per nessuno che il mio sogno, mezzo nel cassetto mezzo fuori, sarebbe di diventare fotografa.
Penso di aver fatto la mia prima foto centrata quando avevo 4/5 anni, e da li non ho più smesso.
Mi manca tecnica, tempo per studiare, ma non mi manca la passione, questo è certo!
Dopo una piccola vacanza post esami a New York mi son lanciata nel fantastico mondo del programma di fotoritocco e ho migliorato un pò la selezione di foto fatte..
A voi giudicare :)